Progetto Barbagianni

Il Barbagianni
Il barbagianni (Tyto alba) è un rapace notturno che abita le aree planiziali e collinari coltivate. Nidifica prevalentemente in edifici di aree rurali come cascine, fienili, castelli, case abbandonate, ma anche in aree interne e periferiche di centri urbani ove predilige vecchi edifici. Si ciba di micromammiferi (ratti, topi, arvicole, topiragno), raramente di uccelli. Fino all'inizio degli anni ottanta del 1900 era comunemente diffuso nella pianura novarese, poi è iniziato un rapido declino che ha portato la specie ad essere, attualmente, molto rara. Il crollo demografico del barbagianni è stato determinato in larga misura dall'avvento e dall'impiego dei rodenticidi anticoagulanti "di seconda generazione", che causano la morte di rapaci notturni, gatti e altri predatori come poiane, falchi, volpi... che si nutrono di ratti e topi avvelenati (intossicazione secondaria).


Un barbagianni in un tronco cavo - © Melanie Lindenthal - Barn Owl Trust

  
Un barbagianni in un fienile - © Melanie Lindenthal - Barn Owl Trust



Scopi del progetto
Lo scopo del progetto, in collaborazione con Novara Birdwatching, è quello di incrementare e tutelare la popolazione di barbagianni nella nostra pianura, favorendo le seguenti iniziative pratiche mirate:
  1. Individuare e diffondere l'impiego di metodi alternativi all'uso degli anticoagulanti di seconda generazione per il controllo dei roditori. Se è indispensabile usare topicidi anticoagulanti, usare rodenticidi di prima generazione (Warfarin, Clorofacinone, Cumatetralil), molto meno tossici e con minori rischi di avvelenamento secondario rispetto a quelli di seconda generazione (Bromadiolone, Difenacoum, Brodifacoum, Flocoumafen, Difetialone).
  2. Adottare altre possibili misure di contenimento dei roditori:
    • trappole meccaniche semplici a cattura singola
    • trappole meccaniche a cattura multipla (continua)
    • trappole elettroniche a cattura multipla
    • ricorrere a gatti e cani (i terriers sono più efficaci dei gatti)
    • avere una certa tolleranza per le volpi, la cui dieta comprende una quota rilevante di roditori
  3. Incentivare la diffusione e l'installazione di nidi artificiali (cassette nido).




L'installazione delle cassette nido
L'uso delle cassette nido riveste una notevole importanza nella conservazione del barbagianni, come provato, ad esempio in Gran Bretagna, dove questa metodica è applicata con efficacia da oltre 30 anni.
Attualmente hanno aderito al progetto le seguente cascine:



L'installazione del nido presso Cascina Bosco Fornasara - © Andrea Rutigliano

  
L'installazione del nido presso Cascina Cavallina - © Elena Lovati



Come aderire al progetto
L'associazione ha lanciato il progetto nel 2021. Privati cittadini, imprenditori ed operatori agricoli, associazioni e pubbliche istituzioni, chiunque sia interessato a ricevere chiarimenti, notizie approfondite e indicazioni pratiche, può farlo attraverso l'indirizzo e-mail: info@burchvif.it




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