Il Campo del Munton



Caratteristiche generali

Dove si trova: Comune di Borgolavezzaro (NO)
Coordinate: Lat. 45°18'9.39 - Long. 8°41'56.27
Estensione: 2 ettari
Anno di avvio: 2002
Proprietà: Burchvif
Tipo di tutela: Piano Regolatore Generale del Comune di Borgolavezzaro;
Oasi di protezione ai sensi della L. R. Piemonte 4 settembre 1996, n. 70
In breve
Il Campo della Munton è uno degli ultimi dossi di formazione alluvionale. Anche qui Burchvif sta riportando la vegetazione dell’antico bosco planiziale. È stato realizzato uno stagno in cui si riproducono anfibi come la raganella e il tritone crestato. Ospita numerosi cunicoli e tane abitate dal tasso e dalla volpe.


Il tabellone didascalico - © Alberto Giè
  
Una delle tane - © Alberto Giè

Fioritura di prugnolo - © Alberto Giè
  
La parte più recente dell'Oasi - © Alberto Giè





Nasce una nuova isola di natura
Capita, talora, che terreni di scarso valore colturale siano, per varie ragioni, abbandonati a se stessi e non più coltivati.
Questi terreni, con il tempo, si rinaturalizzano ovvero, grazie all’azione di erbe pioniere e poi di rovi, sambuchi, saliconi e sanguinelli, robinie, qualche albero ed arbusto come l’Olmo, la Farnia, il Nocciolo, …ritornano alla naturalità: per gli uomini un insieme disordinato ed improduttivo; per la vita selvatica un’insperata opportunità di sopravvivenza.
Fu visitando uno di questi luoghi in cui qualcuno aveva abbandonato anche una discreta tipologia di rifiuti che alcuni soci osservarono imboccature di numeosi cunicoli che si aprivano sull’area. Non fu difficile attribuirli al tasso (Meles meles): ne erano la firma le impronte lasciate sul fresco terreno di scavo, peli ed altri segni inequivocabili. Ben presto l’associazione, dopo una specifica assemblea dei soci che discusse della questione, e dopo aver preso le necessarie informazioni, si attivò per acquistare l’area.
Era un piccolo appezzamento che, però, segnò l’avvio di altri acquisti, susseguitesi nel tempo, che consentirono di “mettere al sicuro”, via via, nuovi appezzamenti confinanti, fino a raggiungere la consistenza attuale.
Su questi terreni, di chiara origine alluvionale, dopo aver asportato tutti i rifiuti presenti conferendoli al punto di raccolta comunale ed aver tracciato la prima trama di stradine e sentieri si diede l’avvio al progetto di recupero e ripristino ambientale: la costituzione di un piccolo bosco di pianura avendo cura, naturalmente, di arrecare il minor disturbo possibile agli abitatori del luogo e cioè ai Tassi (Meles meles) e, forse, a qualche Volpe (Vulpes vulpes).
Fu anche necessario diradare il robinieto che insisteva su parte dell’area e creare piccole radure per dare spazio al nuovo impianto. Furono messe a dimora le essenze vegetali caratteristiche della tipologia vegetazionale che si andava ricostruendo prodotte in parte nel vivaio dell’associazione ed in parte acquistate.
Nella parte più asciutta e rilevata rispetto ai terreni circostanti furono così piantate Farnie (Quercus robur), Carpini bianchi (Carpinus betulus), Aceri campestri (Acer campestre), Olmi (Ulmus minor), qualche Ciliegio selvatico (Prunus avium) e qualche Frassino (Fraxinus excelsior, F. oxyphylla) e poi Biancospini (Crataegus monogyna), Sanguinelli (Cornus sanguinea), Noccioli (Corylus avellana), Prugnoli (Prunus spinosa), qualche Evonimo (Euonimus europaeus) e qualche Rosa canina (Rosa canina). Fu realizzata, nella parte più bassa, una zona d’acqua, della superficie di circa 1200 metri quadrati con lo scopo di favorire ed incrementare la presenza e la riproduzione di rane, tritoni e libellule.
Intorno a questo laghetto, ricco d’acqua proveniente dalle prime falde rimpinguate, da maggio a settembre dalle risaie, sono state messi a dimora alberi ed arbusti igrofili come Pioppi tremuli (Populus tremula), Ontani neri (Alnus glutinosa), Salici bianchi (Salix alba) e Saliconi (Salix caprea).



Una piccola area umida
Grazie alla disponibilità di Gianpaolo Eresti, socio onorario di Burchvif, si sono conclusi, nel mese di maggio 2009, i lavori per la realizzazione di una piccola bassura che costituirà un nuovo ambiente, una vallecola umida. Qui l'acqua sarà presente solo temporaneamente, in occasione di precipitazioni abbondanti, e vi si affermerà vegetazione caratteristica come quella del cariceto.


Come arrivarci

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